Hennè chez moi

Come al solito, l'origine di questo post è distantissima dalla sua conclusione.

In una domenica mattina più uggiosa delle altre mi sono messa a seguire un mini-corso su Big Picture Classes sugli autoritratti, i selfies e la differenza tra i primi e i secondi (tra l'altro, al momento è attiva l'iscrizione in prova gratuita per 2 settimane. Io ve lo consiglio, ma ricordatevi di cancellarvi, se non volete inziare a pagare scaduti i 14 giorni).


Che ve lo dico a fare, neanche avevo finito di leggere il primo capitolo e già il sacro fuoco dell'auto-immortalazione si era impadronito di me, per cui me ne sono andata in cucina a lavare i piatti della sera prima mattina prima  di un'epoca precedente cercando al contempo di fotografarmi le mani, i gomiti, i piedi e il Nelsen Piatti.
Se non che tali arditi esperimenti di messa in posa, combinati col tentativo di lasciare all'asciutto il cellulare già provato da una precedente caduta nel gabinetto dell'ufficio e con la mia rinomata goffaggine hanno finito per far crollare una pittoresca pila di ammenicoli da colazione, tra cui:

- tre ciotoline MacDonald's;
- confezione di gocce di cioccolata aperta nell'intervallo tra le due guerre mondiali;
- un avanzo di Digestive;
- molte briciole;
- una confezione di miele ancora sigillata.

Insomma, com'è e come non c'è, mi sono ricordata che io quel miele là l'avevo comprato per farmi l'hennè (assieme a molteplici confezioni di Hennè Khadi), per cui, da personcina posata e matura quale sono, neanche 10 minuti dopo avevo in testa una poltiglia verdastra e la prospettiva di dover fare i mestieri della domenica mattina conciata così.

Okay, finita questa avvincentissima intro, passo a parlarvi dell'hennè come-lo-conosco-io.


Punto primo: io non faccio l'hennè per colorare i capelli. Ammè il rosso non piace, e manco il biondo e manco i colori scuri. Praticamente l'unico aspetto dei miei capelli che quasi mi piace è il colore, quindi di qui in avanti si parlerà solo di hennè neutro (senna/cassia).
Io l'hennè lo faccio per dare forza, vigore e volume ai miei capelli che, colore a parte, fanno schifo su tutti i fronti, e devo dire che finora è uno dei pochi trattamenti che non mi ha deluso.
Penso comunque che il procedimento per gli hennè colorati non sia molto diverso, ma vabbè, nel dubbio approfonditevelo da sole.

1. Preparazione. Fondamentale è averci ciotoline e mestolini di plastica o legno, rigorosamente niente acciaio che, per questioni chimiche a me completamente incomprensibili, non va bene.
Poi vi servono l'hennè (io ho capelli sottili e corti, un paio di cucchiai sono più di quello che mi serve), mezzo vasetto di yogurt, miele e camomilla a casaccio.





2. L'obiettivo del passaggio precedente è creare una pappetta che vi stia in testa senza sgocciolare via, quindi in genere io verso lo yogurt e aggiungo camomilla finché non ottengo la consistenza che voglio. Siccome il più delle volte sbaglio e m ritrovo con una pappetta troppo liquida per i miei gusti, aggiungo il miele nel tentativo di recuperare viscosità (e comunque basta lasciare la pappetta all'aria perché si restringa un po').




3. A questo punto potete dedicarvi alla nobile arte dello spalmaggio.
Avendo i capelli medio/corti e tutt'altro che folti io vado direttamente di generose cucchiaiate sul cuoio capelluto, ma so di gente più professionale di me che si mette lì col penello e il pettinino della tinta operando di ciocca in ciocca.
Alla fine del tutto avvolgo la testa con svariati strati di Domopak e, a graziosa decorazione finale, un asciugamano che nasconda alla vista tali atrocità.


4. Non esiste un tempo di posa universale. Diciamo che il minimo sindacale sono un paio d'ore, ma io, quando posso, tengo l'intruglio in testa anche più a lungo, ottenendo spesso una specie di crosta friabile ma compatta.
Alla fine il tutto va risciacquato via con acqua tiepida e nient'altro (nel senso: niente shampoo. Se proprio non riuscite a tirar via la poltiglia solidificata, caso mai utilizzate una noce di balsamo per aiutarvi).
Segue foto messa qui per dare gloria non tanto al soggetto in primo piano, quanto all'immortale pezzo d'arte sullo sfondo.

Ah: l'odore dell'hennè neutro è un po' come quello del tè verde o del fieno: erbaccia, va'.
Probabilmente il primo giorno continuerete a sentirlo, e probabilmente anche allo shampoo successivo. A me non da particolare fastidio... vedete un po' voi!

4 commenti :

  1. se ti va di ascoltarmi, qualche giorno, ti mando una mail, su un prodotto tutto a base di erbe vere, che si "occupa" SOLO di capelli ...
    un abbraccio
    A, Ct.

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  2. Questa mi manca. Mai provato l'henné dopo che una mia amica si ritrovò i capelli VERDI.

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    1. ecco, dimenticavo: la prima, fondamentalissima regola è MAI comprare roba da mettersi addosso da gente di cui non ci si può fidare..

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